L’arrivo di un fratellino o di una sorellina, soprattutto se il primogenito si trova nei primi 6 anni della sua vita, rappresenta un momento di grande gioia ma, nello stesso tempo, un evento che modifica inevitabilmente l’equilibrio familiare.
E’ necessario essere preparati in maniera adeguata all’evento, così che l’arrivo di un fratellino o di una sorellina possa costituire un’esperienza positiva per tutti i membri della famiglia.
Quali sono i sentimenti e le emozioni che potrebbe provare il primogenito in occasione dell’arrivo di un fratellino o di una sorellina?
Senza dubbio si trova a vivere una fase complessa e delicata della propria vita.
- Potrebbe temere di perdere l'amore e l'affetto dei suoi genitori e che la relazione con loro si possa rompere, sperimentando senso di esclusione e di abbandono;
- potrebbe provare tristezza o ansia;
- potrebbe sperimentare un sentimento di insicurezza e di disorientamento: "Se dicono di volermi bene, come mai hanno voluto un altro bambino?"
- potrebbe sperimentare gelosia e/o risentimento nei confronti del nuovo arrivato, considerato un intruso che turba la sua relazione di esclusività con i genitori.
L’emergere di tali sentimenti può avvenire subito dopo la nascita del fratellino/sorellina, ma può anche manifestarsi nel tempo. Va letta come l’espressione di una difficoltà da parte del bambino di adattarsi al cambiamento della struttura familiare ed alle conseguenze che esso comporta.
Ai genitori è affidato il delicato compito di aiutare il primogenito nel complesso processo di accettazione e di adattamento perché, se anche è il figlio maggiore, di fatto non possiede ancora la maturità cognitiva ed emotiva per gestire autonomamente i vissuti che sperimenta di fronte all’entrata di un nuovo membro nella sua famiglia.
Ecco alcuni consigli e suggerimenti per aiutare i genitori a supportare il primogenito di fronte all’arrivo di un fratellino o di una sorellina
Osservare e comprendere:
andare oltre l’apparenza rispetto a comportamenti del bambino che possono risultare inspiegabili ed inappropriati; cercare di cogliere il suo punto di vista, di mettersi i nei suoi panni (per quanto possibile) e di assumere atteggiamenti il più possibile comprensivi e pacati.
Ascoltare e accogliere:
aiutare il bambino ad esprimere i propri vissuti legati all’arrivo di un fratellino o di una sorellina; offrirgli la possibilità di parlare di ciò che lo turba, di ciò che lo preoccupa, di ciò che lo rattrista, dei suoi bisogni e delle sue paure; fare in modo che si senta libero di tirar fuori anche l’eventuale rabbia o gelosia nei confronti del nuovo arrivato. Il gioco può essere la modalità migliore attraverso la quale il bambino può esprimersi e comunicare.
Rassicurare:
far capire al bambino che non si ha alcuna intenzione di abbandonarlo, di non occuparsi più di lui o di smettere di amarlo; promuovere la vicinanza tra fratelli per permettere al primogenito di non sentirsi escluso; fargli sentire che anche il nuovo arrivato gli vuole bene; evitare di confrontare i fratelli, perché ogni bambino è diverso dagli altri, ognuno caratterizzato da specifici limiti e risorse; permettergli di mantenere le abitudini precedenti all’arrivo del fratellino o della sorellina; non ostacolarlo nell’assumere comportamenti tipici di quando era più piccolo (succhiare il pollice, chiedere il biberon, voler mettere il pannolino o parlare come un bimbo piccolo), perché tutto questo è comprensibile e superabile in un momento successivo; evitare di stimolare la conquista di specifiche tappe evolutive (togliere il ciuccio o il pannolino, andare a dormire nella sua stanza, ecc) in concomitanza con la nascita del fratellino o della sorellina, in quanto significherebbe chiedergli di abbandonare qualcosa che gli da sicurezza e conforto e, nello stesso tempo, vivere un’esperienza che lo disorienta; raccontargli della sua nascita e della sua crescita, con l’obiettivo di rinforzare in lui la sicurezza di essere stato amato e curato proprio come il suo fratellino o la sua sorellina e per avere conferma dell’amore dei suoi genitori, che rimane e perdura al di là del cambiamento che sta avvenendo in famiglia; cercare momenti da trascorrere esclusivamente con lui/lei, cosi da dargli la sicurezza di essere amato come prima dell’arrivo del fratellino/sorellina.
Fornire informazioni:
comunicare personalmente al bambino l’arrivo del fratellino o della sorellina in quanto, saperlo da terze persone, ascoltare che se ne parla di nascosto da lui/lei o accorgersi che la pancia della mamma cresce senza aver ricevuto spiegazioni rispetto a ciò che sta accadendo, rischia di alimentare in lui/lei un senso di tradimento e di esclusione, che potrebbe a sua volta generare risentimento nei confronti dei genitori e/o gelosia nei confronti del bambino in arrivo; spiegare cosa accadrà dalla comparsa del pancione all’arrivo del fratellino/sorellina; anticipargli che mamma passerà del tempo in ospedale, sottolineando che ciò non avverrà perché sta male, ma per l’arrivo del fratellino o della sorellina e che, nel frattempo, lui/lei verrà affidato ad una persona a cui è particolarmente legato, solitamente i nonni (meglio se il primogenito resta nella sua casa piuttosto che essere trasferito in quanto, in questo modo, potrà mantenere le sue abitudini e non sentirsi ulteriormente destabilizzato dall’arrivo del neonato).
Coinvolgere:
far sentire, appena possibile, i movimenti del fratellino/sorellina in arrivo all’interno della pancia della mamma o mostrare le ecografie della gravidanza; insieme a lui/lei preparare il corredo nascita, acquistare i vestitini per quando il fratellino o la sorellina nascerà, organizzare la cameretta, ecc.
Una volta che il neonato è rientrato dall’ospedale, farsi aiutare nelle sue cure (fare il bagnetto, mettere il pannolino o la crema, ecc); non forzarlo ad accettare ed amare da subito il nuovo arrivato, lasciandolo libero di farlo con i suoi tempi e con le sue modalità.