Consiste nell’attivazione di uno stato emotivo negativo (ansia, agitazione, preoccupazione) nel momento in cui ci si trova a vivere o si pensa di vivere un’esperienza di intimità sessuale.
Tale stato emotivo negativo è legato all’elaborazione di pensieri negativi catastrofici (convinzioni, aspettative, pregiudizi) rispetto all’esperienza sessuale, alla quale viene attribuito il significato di prestazione, ossia di una situazione nella quale si è esposti al giudizio del/della partner e si desidera, quindi, dimostrare il proprio valore, la propria bravura, la propria capacità ma, di fatto, le previsioni che si fanno rispetto a tale prestazione sono negative, nel senso che non ci si sente all’altezza della situazione, si teme di fallire e di deludere il/la partner, di non piacere, di non essere capace ed adeguato.
In sintesi:
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pensiamo di non essere all’altezza della prestazione sessuale
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questo pensiero negativo genera un’emozione negativa: ansia
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l’ansia amplifica i pensieri negativi che, a loro volta, causano un aumento dei livelli dell’ansia stessa
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tra pensieri ed emozioni negativi si genera un circolo vizioso, nel quale pensieri ed emozioni si rinforzano e si alimentano reciprocamente.
Tutto questo inevitabilmente influisce sul comportamento sessuale che si mette in atto: lo condiziona negativamente e lo compromette,
* da una parte impedendoci di vivere l’esperienza sessuale con serenità e naturalezza, nonché di trarre da essa piacere e benessere, come sarebbe naturale che fosse
* dall’altra, nei casi più gravi, l’ansia da prestazione sessuale può compromettere l’esperienza intima al punto da dare luogo a vere e proprie problematiche psicologiche legate alla sfera sessuale:
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nell’uomo:
disfunzione erettile, eiaculazione precoce, inibizione dell’orgasmo, difficoltà nell’eccitazione, calo del desiderio;
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nella donna:
anorgasmia, vaginismo, dispareunia, difficoltà nell’eccitazione, difficoltà nella lubrificazione, calo del desiderio.
Non è raro, poi, che tali problematiche creino tensione all’interno della coppia che, a sua volta, può dar luogo a disagi e fratture di varia natura ed entità.
SOLUZIONI
Prima di tutto va sottolineato che:
l’ansia da prestazione sessuale
non è una malattia da nascondere o di cui vergognarsi ma, al contrario, è una condizione psicologica molto diffusa sia tra gli uomini che tra le donne, la cui radice non risiede nel corpo, ma nella mente: dunque è un problema di natura psicologica
l’ansia da prestazione sessuale
è una problema che riguarda sia gli uomini, che le donne: le statistiche dicono che riguarda il 18% della popolazione maschile e l’11% di quella femminile.
A partire da queste considerazioni, escluso tramite visite ed esami medici che possano esserci problemi a carico dell’organismo che, in qualche modo, potrebbero essere responsabili delle problematiche sessuali che vengono manifestate, per la risoluzione dell’ansia da prestazione sessuale è consigliato rivolgersi ad uno specialista nel settore (psicoterapeuta sessuologo), che potrà proporre due principali precorsi e modalità di trattamento:
la psicoterapia individuale
(ad indirizzo cognitivo comportamentale)
Nella psicoterapia individuale si mira ad identificare i pensieri negativi che generano ansia rispetto all’esperienza sessuale, così da poterli contrastare, modificare e trasformare in pensieri positivi che non generano più ansia, ma emozioni positive.
Più nello specifico, si affrontano temi quali: il senso di inadeguatezza e lo scarso valore personale, la bassa autostima, l’insicurezza e la poca fiducia nelle proprie capacità, il bisogno di approvazione, il giudizio, il rifiuto, il controllo.
Molti uomini, ad esempio, sono afflitti da preoccupazioni riguardanti le dimensioni del pene o la durata del rapporto, inconsapevoli che né l’una né l’altra rappresentano aspetti determinanti nella sessualità o per un buon esito dell’atto sessuale; al contrario, possono essere causa di insoddisfazione da parte della partner (come nel caso di rapporti che durano molto, ma non risultano piacevoli), nonché di dolore (nel caso in cui, ad esempio, le dimensioni del pene risultano importanti).
la psicoterapia di coppia
Nella psicoterapia di coppia si mira a creare un clima positivo nel quale la coppia possa:
- parlare, comunicare, condividere il problema manifestato e confrontarsi sui reciproci vissuti e sulle possibili soluzioni;
- vivere l’atto sessuale non come una prestazione, una dimostrazione, un banco di prova o un test da superare (in quanto questo inevitabilmente genera ansia), ma piuttosto come ciò che realmente è: un’esperienza capace di procurare estremo piacere sia a livello fisico, che psicologico. Questo significa che il focus non va messo sulla durata del rapporto o sulle dimensioni del pene, così come neanche sul raggiungimento dell’orgasmo, quanto piuttosto sugli stimoli percepiti dagli organi di senso (il piacere) mentre ci si guarda, ci si accarezza o ci si bacia, dando particolare importanza ai preliminari (in quanto favoriscono il raggiungimento di un clima di vicinanza ed intimità), al parlare ed al giocare…perché l’incontro sessuale, ancor prima di essere un incontro tra i corpi, è l’incontro tra 2 persone, tra 2 anime.
Suggerimenti pratici per la gestione dell’ansia da prestazione sessuale:
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ricorso a tecniche di rilassamento di vario tipo
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movimento fisico regolare
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alimentazione equilibrata
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ritmi di sonno regolari
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evitare abuso di caffè, alcool, fumo
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ridurre fattori di stress
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terapia farmacologica
ma solo su prescrizione medica
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documentarsi rispetto all’anatomia ed alla fisiologia del corpo sia maschile che femminile
in quanto credenze errate su questi argomenti possono facilmente generare errare aspettative o inutili preoccupazioni rispetto alla sessualità che, a loro volta, generano ansia.
RADIO RADIO BY NIGHT:
INTERVISTA ALLA DOTT.SSA MARIANNA VONA SULL’ANSIA DA PRESTAZIONE SESSUALE
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