Falsi miti e false credenze sulla figura dello psicologo\psicoterapeuta

Rispetto a qualche anno fa, si è oggi più informati circa l’importanza di affrontare problematiche di natura emotiva, relazionale o di coppia con l’aiuto di professionisti esperti e qualificati. Nonostante tale apertura, tuttavia, persistono pregiudizi e luoghi comuni circa la figura ed il lavoro dello psicologo\psicoterapeuta, spesso dettati da stereotipi e cattiva informazione.

Qui di seguito, i più frequenti:

“Lo psicologo cura i matti”

L’errata convinzione che lo psicologo si occupi soltanto di forme di psicopatologia grave è dura a morire e poggia prevalentemente sulla confusione esistente tra psichiatra e psicologo\psicoterapeuta: in questo senso, è utile sapere che è competenza dello psichiatra, non dello psicologo, il trattamento di patologie mentali gravemente invalidanti, mentre lo psicologo ha a che fare con persone che scelgono di prendersi cura del proprio benessere psicologico, caratterizzate da una compromissione del funzionamento generale piuttosto variabile, ma tendenzialmente non totale.

“Lo psicologo mi psicanalizza e mi manipola la mente”

Molto diffusa la credenza che lo psicologo legga la mente, in una visione di tale figura che la colloca tra il magico, il mistico ed il soprannaturale. In realtà lo psicologo, lungi dall’essere un chiaroveggente o un mago con poteri soprannaturali, ha il compito di accogliere e sostenere le persone che a lui si rivolgono per intraprendere un percorso di conoscenza di sé, aiutandole a superare gli ostacoli e le difficoltà, potenziare le risorse a disposizione e migliorare la loro qualità di vita.

“Le persone non cambiano”

Un vecchio detto sostiene che “chi nasce rotondo non può morire quadrato”: credenza molto diffusa, secondo la quale il cambiamento è impossibile, poiché si è soliti considerare i tratti peculiari della persona come stabili nel tempo e nello spazio. Molto frequente che in questa immobilità si tenda ad includere anche la sofferenza psicologica, mentre invece essa può essere ridotta e contrastata attraverso un percorso psicologico in grado di individuarne le cause ed intervenire su esse, realizzando in questo modo un cambiamento di quegli aspetti del funzionamento della persona che generano sofferenza e disagio.

“Non mi serve aiuto, posso farcela da solo”

Spesso chiedere aiuto viene considerato un atto di debolezza, tuttavia è inevitabile che prima o poi nel corso della vita capiti di aver bisogno dell’altro. Ecco, allora, che rivolgersi ad uno psicologo in un momento di difficoltà diventa un atto di coraggio e di responsabilità verso se stessi, che può essere compiuto soltanto da coloro che dimostrano di avere la capacità e l’apertura di potersi interrogare, di poter esplorare il proprio mondo interiore, di poterne riconoscere limiti e disfunzionalità e di poter chiedere aiuto per superarli e garantirsi il benessere dell’anima. Alla base di questo, l’idea che sia molto più efficace affrontare i problemi confrontandosi con una persona diversa da noi, portatrice di un altro punto di vista e capace di suggerire strategie alternative a quelle che siamo solite utilizzare.

“Certe sofferenze si curano solo con i farmaci”

Alcuni stati di sofferenza vengono percepiti come talmente profondi e schiaccianti che il ricorso al farmaco sembra costituire l’unica soluzione possibile. La terapia farmacologica, se da una parte produce senza dubbio un effetto positivo su stati psicologici negativi, dall’altra non può essere considerata un’alternativa al trattamento psicologico: spesso, infatti, il trattamento di elezione per le patologie psicologiche è la combinazione e l’integrazione tra terapia farmacologica e psicoterapia.

“La psicoterapia dura troppo"

La durata dell’intervento psicologico non può essere definita a priori: a volte sono necessari anni, a volte sono sufficienti pochi incontri. Tutto dipende dal motivo della consultazione, dal livello di compromissione del funzionamento generale della persona e dalle risorse disponibili. Presupposto di base è, comunque, che nessun cambiamento reale e duraturo può essere immediato e facile.

“La psicoterapia costa troppo”

Rivolgersi ad un professionista ha un prezzo, sia che si tratti del dentista, del cardiologo o di uno psicologo\psicoterapeuta. Se da una parte è vero che intraprendere un percorso psicologico ha un costo economico, dall’altra è vero anche che una vita segnata da malessere e disagio ha anch’essa un costo elevato in termini di perdita della serenità. Come per qualsiasi altro servizio a pagamento, il bilancio costi\benefici di un percorso di psicoterapia va tradotto nel benessere psicologico che ne può derivare.

“Lo psicologo racconterà le mie cose private in giro"

Parlare di sé ed aprirsi ad un’altra persona è un’operazione molto delicata per chiunque, ancor di più se si tratta di uno sconosciuto (lo psicologo\psicoterapeuta) che potrebbe formulare giudizi o divulgare quanto raccontato. A questo proposito, è necessario sapere che esiste un “Codice Deontologico” che disciplina la professione dello psicologo: secondo tale codice, lo psicologo ha il dovere di tutelare la privacy dei suoi pazienti, tenuto rigorosamente a rispettarla e ad attenersi al segreto professionale, pena la radiazione dall’Albo degli Psicologi.

“Perché rivolgersi ad uno psicologo se posso parlare con un amico o con un familiare?”

La presenza di persone care, che ci comprendono e ci sostengono, è di estremo conforto in momenti di malessere, tuttavia l’aiuto che può fornire uno psicologo\psicoterapeuta è di natura differente da quello che può fornire un amico o un familiare: lo psicologo\psicoterapeuta, lungi dal dare consigli su come affrontare problemi, disagi e sofferenze, favorisce piuttosto l’identificazione, la definizione e la comprensione delle loro radici, al fine di individuare modalità più sane ed efficaci per padroneggiarli e superarli.

“Tutti dovrebbero andare dallo psicologo”

E perché mai? Sarebbe come dire che tutti dovrebbero fare delle sedute di fisioterapia!!! Non a caso, durante i primi incontri, lo psicologo valuta la necessità o meno di un percorso psicologico ed il tipo di lavoro che sarebbe opportuno effettuare, sulla base delle problematiche manifestate dalla persona che a lui si rivolge. In un trattamento di patologie mentali, un percorso psicologico ha valore ed efficacia soltanto se si è motivati ad intraprenderlo; tuttavia, se si ha una vita appagante, relazioni soddisfacenti e buone capacità di gestire le difficoltà e di vivere le proprie emozioni, intraprendere un percorso psicologico non è necessario, come non sarebbe necessario sottoporsi a sedute di fisioterapia in assenza di problemi neuro muscolo scheletrici specifici.

Conoscere e sconfiggere questi pregiudizi è il primo passo per…

▪ far sì che lo psicologo faccia sempre meno paura

▪ promuovere la cura della propria mente come compito quotidiano

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